lunedì 29 dicembre 2008

epitelio ghiandolare ed epitelio sensoriale

Gli epiteli ghiandolari:
le ghiandole sono degli cellule specializzate nel produrre sostanze quali enzimi o altre proteine, mucopolisaccaridi, lipidi, ormoni. dette "secreti". la funzione di espulsione di queste sostanze è detta secrezione.
le ghiandole si possono distinguere in due tipi in base al destino del loro secreto.
si dividono in ghiandole endocrine o a secrezione interna e ghiandole esocrine o a secrezione esterna.
la differenza tra ghiandole endocrine ed esocrine.
le ghiandole esocrine producono il loro secreto e lo riversano direttamente sulla superficie esterna del corpo come le ghiandole sebacee e le sudoripare o possono riversare il loro secreto in cavità che comunicano con l'esterno come le ghiandole salivari. mentre le ghiandole endocrine producono un secreto detto ormone che viene riversato nel circolo sanguifero.
come origina una ghiandola:
si crea a livello dell'epitelio di rivestimento un bottone di cellule che tenta di andare in profondità nel connettivo sottostante. si invagina e nella ghiandola esocrina rimane un dotto escretore, mentre nella ghiandola endocrina si perde ogni legame di comunicazione con l'esterno. a differenza della ghiandola esocrina la ghiandola endocrina è ricca di una rete fitta di capillari che l'avvolgono, così che possa riversare l'ormone direttamente nel circolo sanguifero.

ghiandola esocrina:
sono formate da due parti, una detta adenomero che è la parte secernente il secreto, inoltre le cellule dell'adenomero delimitano una cavità detta lume della ghiandola dove il secreto viene riversato. la seconda parte è costituita dal dotto escretore che è un condotto che comunica con l'esterno o con una cavità comunicante con l'esterno
Classificazione delle ghiandole esocrine
ghiandole unicellulari: l'unico tipo di ghiandola unicellulare è la ghiandola mucipara caliciforme così definita poichè quando essa è piena di secreto assume la forma di un calice. esse producono mucina una sostanza che a comntatto con l'acqua diventa muco.
durante la secrezione gocce del mucinogeno avvolte da membrana si accumulano nella regione del golgi. man mano che si accumulano la regione in cui risiedono prende la forma di un calice mentre il nucleo della cellula viene schiacciato al polo opposto.
le ghiandole pluricellulari:
vi sono molti modi per distinguere le ghiandole esocrine pluricellulari, ad esempio le intraparietali ed extraparietali.
intraparietali: cioè situate all'interno dell'epitelio di rivestimento come nella mucosa nasale.
extraparietali: sono le più comuni e si dividono a loro volta in intramurali ed extramurali.

intramurali: localizzate all'interno dello spessore della parete dell'organo che le ha generate.
extramurali: se crescono di volume vanno al di fuori dell'organo ma comunque riversano il loro secreto nell'organo che le ha generate.

se consideriamo la forma dell'adenomero le ghianodole si dividono in:
alveolari: forma dell'adenomero tonda e larga con spazio del lume largo
acinose: forma dell'adenomero tonda e larga con spazio del lume stretto
tubulari: forma dell'adenomero a sigaretta con spazio del lume stretto
se la struttura tubulare è lunga ed avvolta su se stessa si chiama tubuloglomerulare.
con un solo adenomero si dice semplice, es alveolare semplice - acinosa semplice - tubulare semplice.
se allo stesso dotto escretore sono attaccate due o più adenomeri la struttura pernde il nome di ramificata, es: alveolare ramificata - acinosa ramificata - tubulare ramificata.
quando vi sono più di un adenomero ma con ognuno il suo dotto escretore che confluisce in un dotto escretore finale si dice composta, es: alveolare composta - acinosa composta - tubulare composta. la composta può essere anche tubuloalveolare e tubuloacinosa composta cioè formata da una tubulare e uno alveolare o acinosa.
se classifichiamo le ghiandole in base alla modalità di espulsione del loro secreto distinguiamo tre tipi di ghiandola.
merocrina o eccrina: il secreto viene raccolto all'interno del lume dell'adenomero e poi espulso attraverso il dotto escretore.
apocrina: la cellula si gonfia del secreto si strozza e perde parte di essa assieme al secreto. es la ghiandola mammaria
olocrina: la cellula si riempie tutta e viene espulsa assieme al secreto ma viene subito sostituita dalla sottostante cellula basale. es la ghiandola sebacea.

classificazione in base alla natura chimica del secreto:
sierose: secreto fluido e molto liquido. ricco di acqua, sali, enzimi. es la carotide.
mucose: secreto viscoso e denso ricco di glicoproteine. es sottomandibolari
miste: hanno adenomeri che producono le prime e adenomeri che producono le seconde. es (il libro dice sottolinguali e sottomandibolari).

ghiandola endocrina:
le ghiandole endocrine sono formate da cellule sparse o raggruppate all'interno dei tessuti di un organo o raggruppate a formarne uno proprio.
ilsecreto delle ghiandole endocrine viene riversato nel corcolo sanguifero. per questo le ghiandole sono molto irrorate e rivestite da molti capillari.
tale secreto prende il nome di ormone, il quale attraverso la circolazione sanguifera raggiunge le cellule dell'organo detto bersaglio.
sulla superficie dell'organo bersaglio sono presenti dei recettori che corrispondono ad un tipo di ormone (come dei lucchetti che possono essere aperti solo da un tipo di chiave "l'ormone corrispondente".
tipi di ghiandole endocrine:
ghiandole a struttura cordonale: sono disposte a formare dei cordoni che ricoprono il vaso sanguigno.
struttura follicolare: nel corpo umano esiste solo la tiroide, vi è una parte tonda detta follicolo cava dentro e a forma di sfera poichè questo tipo di ghiandola non produce un ormone definitivo. il pre-ormone viene prodotto e messo da parte nella cavità del follicolo. quando il corpo ne ha bisogno, il pre-ormone viene prelevato, trasformato in ormone definitivo e immesso nel circolo sanguifero.

epiteli sensoriali:
sono formati da cellule dette recettori (secondari), le quali sono in grado di reagire ad uno stimolo esterno ma non di tradurlo in impulso nervoso. un esempio sono le cellule gustative.

domenica 30 novembre 2008

proprietà metalli e particolarità sali

gli elementi di uno stesso gruppo presentano caratteristiche simili. ad es. quelli che appartengono all'8 gruppo incontrano enorme difficoltà a reagire anche se negli ultimi 30 anni si sono fatti passi avanti nello studio di questi elementi.
gli elementi della tavola periodica, in natura, si possono trovare in 3 stati: solido, liquido, gassoso.
80% solido.
10% gassoso, in particolare quelli dell'8 gruppo (gas nobili).
ben pochi allo stato liquido.
ma gli elementi di uno stesso gruppo non si trovano per forza allo stesso stato.

gli elementi non metallici hanno proprietà opposte.
i metalli danno vita a dei composti detti Idrossidi.
i non-metalli danno vita agli acidi.
i semi-metalli possono dare vita sia agli uni che agli altri.
il sale è formato da due parti, una anionica e una cationica.
quando prendo un sale , l'elemento metallico si trova nella parte cationica mentre il non metallo nella parte anionica
e come già detto prima la parte metallica deriva da una parte basica, idrossida.
come direbbe Zappalà "facciamo un esempio" : prendiamo il carbonato di disodio Na2CO. il sodio è chiaramente un elemento metallico inquanto sta nel primo gruppo, allora si troverà nella parte cationica del sale.
mentre il carbonio che è un non metallo si disporrà nella parte anionica. è facile supporre che alcuni elementi (semi-metalli) possono trovarsi, a volte nella perte cationica e a volte nella parte cationica proprio per le loro particolari proprietà.

gli elementi più metallici della tavola periodica appartengono al primo gruppo (alcalini) e al secondo gruppo (alcalino terrosi).
le caratteristiche metalliche aumentano mano mano che si scende il gruppo quindi tra gli alcalini il francio è più metallico dell'idrogeno. mentre da sinistra verso destra percorrendo il periodo le caratteristiche metalliche diminuiscono. in definitiva l'aumento delle particolarità metalliche va dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra.

il carattere metallico di un elemento si può definire tramite la misura della sua energia di ionizzazione (capacità di strappare un elettrone di un altro elemento per reggiungere l'ottetto ) : infatti in un elemento tanto è minore la sua energia di ionizzazione quindi tanto più facilmente l'atomo tende a perdere elettroni, tanto maggiore è il suo carattere metallico.

ecco allegato uno specchietto che ho trovato su internet riguardante le preoprietà metalliche, anche se Grassi non le ha spiegate ma che potrebbero essere utili nello studio.

qualità dei metalli:
Proprietà fisiche

1. Massa volumica – densità relativa; la massa volumica è il rapporto fra la massa e il volume. La densità relativa è il rapporto fra la massa volumica di una sostanza e quella di una sostanza di riferimento. Essa è un numero puro (non ha un'unità di misura).
2. Calore specifico; il calore specifico è la quantità di calore fornita a una certa sostanza per elevare la temperatura di 1°C.
3. Dilatazione termica; la dilatazione termica è l'aumento di lunghezza che subisce il materiale di lunghezza iniziale per effetto di una variazione di temperatura.
4. Temperatura di fusione; la temperatura di fusione è la temperatura alla quale un materiale passa dallo stato solido a quello liquido.
5. Calore latente di fusione; il calore latente evidenzia la differenza fisica fra temperatura e calore.
6. Conduttività termica
7. Conduttività elettrica

Proprietà meccaniche
1. Forze statiche; sono applicate con gradualità.
2. Forze dinamiche; sono applicate in tempi brevi.
3. Forze periodiche; sono applicate ripetutamente.
4. Forze concenterate; sono applicate in zone ristrette.
5. Forze di attrito; sono applicate su contatti mobili.

Tipi di sollecitazione statiche

La sollecitazione è l'insieme delle forze esterne agenti su di un corpo. I principali tipi di sollecitazione sono:
* Sollecitazione di trazione, avviene quando due forze di uguale intensità tendono ad allungarlo
* Sollecitazione di compressione, avviene quando le forze tendono ad accorciarlo
* Sollecitazione di torsione, avviene quando le forze tendono a ruotarlo
* Sollecitazione di flessione, avviene quando le forze tendono a piegarlo
* Sollecitazione di taglio, avviene quando le forze tendono a tagliarlo

Proprietà tecnologiche

1. Malleabilità; la malleabilità è l'attitudine di un materiale a essere trasformato in lamine.
2. Duttilità; la duttilità è l'attitudine di un materiale a essere trasformato in fili senza rompersi quando sono tirati.
3. Imbutibilità; l'imbutibilità è l'attitudine di un materiale a essere trasformato per ottenere corpi cavi senza rompersi.
4. Piegabilità; la piegabilità è l'attitudine di un materiale a essere piegato senza rompersi.
5. Estrudibilità; l'estrudibilità è l'attitudine di un materiale ad assumere una determinata forma quando viene spinto verso un foro.
6. Fusibilità; la fusibilità è l'attitudine di un materiale a essere trasformato in prodotto finito mediante fusione.
7. Colabilità; la colabilità è l'attitudine dei metalli liquidi di riempire una forma ricopiandone l'impronta.
8. Saldabilità; la saldabilità è l'attitudine di un pezzo a unirsi con un altro pezzo mediante fusione.
9. Truciolabilità; la truciolabilità è l'attitudine di un materiale a subire lavorazioni con asportazione di truciolo.

martedì 25 novembre 2008

introduzione anatomia

anatomia letteralmente significa "dissezione" , cioè separare tagliando.
lo studio parte dallo zigote e la divisione dei blastomeri. dal terzo quarto giorno di fecondazione si arriva allo sviluppo della Morula (massa di cellule non definite).
da questa si sviluppano i tre foglietti tissutali embrionali: ectoderma, mesoderma,endoderma.
dal 23esimo giorno si passa all'embriologia cioè lo studio dell'embrione.
dopo il primo mese diventa feto. lo studio della singola cellula prende il nome di citologia.
quando le cellule si uniscono tra loro si crea un tessuto, lo studio dei tessuti è detto Istologia. essi sono di 4 tipi: epiteliale, connettivo, muscolare, nervoso.
l'unione di più tessuti da vita all'organo. lo studio degli organi è la splancnologia (studio dei visceri). gli organi che contribuiscono ad una stessa funzione formano l'apparato o sistema.
il sistema è formato da organi che contribuiscono ad una stessa funzione e che hanno stessa derivazione embrionale, es. il sistema nervoso.
l'apparato è formato da organi che contribuiscono alla stessa funzione ma che nn hanno per forza stessa derivazione embrionale, es. l'apparato respiratorio.
lo studio di anatomia si divide in due parti: l'analisi macroscopica cioè delle parti anatomiche visibili ad occhio nudo e l'analisi microscopica cioè delle parti che vengono ingrandite con il microscopio per una più chiara visione.
per un più chiaro posizionamento degli organi il corpo umano viene diviso da tre piani immaginari e perpendicolari tra loro.

Piano sagittale mediano: in rosso- divide il corpo in due metà quasi simmetriche. da questo si dipartono infiniti piani paralleli detti: piano mediale se più vicino a quello mediano o piano laterale se più lontano da quello mediano.il movimento di allontanamento dal piano sagittale mediano è detto di abduzione mentre quello di avvicinamento è detto di adduzione. per definire il posizionamento ad es. di un organo rispetto al piano sagittale mediano, si dice:
prossimale: cioè vicino al piano sagittale mediano.
distale: cioè lontano dal piano sagittale mediano.

piano frontale: in verde- divide il corpo verticalmente. per definire il posizionamento ad es. di un organo rispetto al piano frontale, si dice:
ventrale: cioè vicino alla parte frontale del corpo.
dorsale: cioè vicino alla parte posteriore del corpo.

piano trasversale: in blu- divide il corpo orizzontalmente. per definire il posizionamento ad es. di un organo rispetto al piano trasversale, si dice:
craniale: cioè più vicino alla parte superiore dove c'è il cranio.
caudale: cioè più vicino alla parte inferiore dove c'è la coda.

programma chimica generale e inorganica

CHIMICA GENERALE ED INORGANICA

Corso di Laurea in

Chimica e Tecnologie Farmaceutiche 2008-09



Prof. Antonio GRASSI


Obiettivo del Corso: trattare gli aspetti fondamentali della Chimica Generale ed Inorganica con lo scopo di facilitare la comprensione di tematiche connesse e sviluppate in altri corsi del Corso di Laurea

Programma

La materia – Elementi e composti. Fenomeni chimici e fisici. Teoria atomica di Dalton. Le particelle sub-atomiche. Numero atomico e numero di massa. Isotopi. Il modello atomico di Rutherford. Peso atomico e peso molecolare. Il numero di Avogadro e il concetto di mole: grammoatomo e grammomolecola.. Calcoli stechiometrici.

Struttura atomica e sistema periodico degli elementi – Classificazione periodica degli elementi. Modello atomico di Bohr e spettro dell'atomo d’idrogeno. Ipotesi di De Broglie. Principio d’indeterminazione di Heisenberg. Descrizione dell’atomo con la meccanica ondulatoria ed equazione di Schrödinger. Orbitali atomici. Numeri quantici. Principio di Pauli e regola di Hund. Distribuzione degli elettroni negli atomi (principio di “aufbau”). Raggi atomici, potenziale di ionizzazione ed affinità elettronica. Proprietà chimiche e fisiche degli elementi in relazione alla loro posizione nel sistema periodico.

Il legame chimico – La valenza. Energia di legame. Legame ionico. Legame covalente. Legame di coordinazione. Formule di struttura dei composti chimici: geometria molecolare e teoria V.S.E.P.R. Orbitali ibridi. Teoria dell’orbitale molecolare e sua applicazione ad alcune molecole semplici. Legame ad idrogeno. Forze intermolecolari. Legame metallico.

Nomenclatura e reazioni chimiche – Numeri di ossidazione. Classificazione dei composti inorganici e sistematica: Idruri, ossidi, acidi, basi e sali. Significato delle equazioni chimiche. Reazioni acido-base, di scambio e di ossido-riduzione. Bilanciamento

Lo stato gassoso - Generalità. Gas ideali e reali. Relazioni fondamentali sui parametri che caratterizzano lo stato gassoso.

Gli stati condensati – Stato solido e stato liquido: caratteristiche generali. Regola delle fasi e grado di varianza. Diagramma di stato dell’acqua. Diagramma di stato dell’anidride carbonica. Diagramma di stato dello zolfo. Soluzioni: vari modi di esprimere la concentrazione delle soluzioni. Le proprietà colligative.

Elementi di termodinamica – Sistema termodinamico e funzioni di stato. Primo principio della termodinamica e termochimica. L’entalpia. Secondo principio della termodinamica. Entropia, energia libera e fenomeni chimici.

Equilibrio chimico – Equilibrio nei sistemi omogenei. Grado di avanzamento, quoziente di reazione e costante di equilibrio. Legge di azione di massa. Espressione della costante di equilibrio per diversi tipi di reazione. Reazioni omogenee in fase liquida e gassosa. Equilibri eterogenei. Spostamento dall’equilibrio e principio di Le Chatelier. Variazioni di concentrazione, pressione e temperatura.

Equilibri ionici in soluzione acquosa – Dissociazione elettrolitica. Acidi e basi secondo Arrhenius e Bronsted. Forza degli acidi e delle basi. Dissociazione dell’acqua, pH e pOH. Calcolo del pH di acidi e basi forti e deboli. Idrolisi. Soluzioni tampone. Elettroliti anfoteri. Indicatori e titolazioni di neutralizzazione.

Elettrochimica – Conduzione elettrolitica. Elettrolisi. Le leggi di Faraday. Celle galvaniche e celle elettrolitiche. Potenziali standard. Equazione di Nernst..

Cinetica Chimica – Velocità e ordine di reazione. Energia di attivazione e complesso attivato. Parametri che influenzano la velocità di reazione. Equazione di Arrhenius. Catalizzatori.

Chimica Inorganica – Elementi dei blocchi s, p. Proprietà generali di ciascun gruppo, principali metodi di preparazione degli elementi e loro chimismo, composti principali e metodi di preparazione.

Testi Consigliati
A. M. Manotti Lanfredi, A. Tiripicchio – Fondamenti di Chimica - Casa Editrice Ambrosiana
M. Schiavello, L. Palmisano – Fondamenti di Chimica - EdiSES
I. Bertini, C. Luchinat, F. Mani – Chimica –, Casa Editrice Ambrosiana
D. Heimler Bandinelli – Chimica Inorganica – Piccin
P. Michelin Lausarot, G.A. VAGLIO - Fondamenti di Stechiometria – Piccin

programma di anatomia

CORSO DI LAUREA SPECIALISTICA IN CHIMICA E
TECNOLOGIA FARMACEUTICHE
catania corso A-L 2008-09
prof. Romeo



ANATOMIA UMANA CFU 8

Obiettivo del corso: fornire la conoscenza macroscopica e microscopica degli organi e degli apparati del corpo umano in relazione all’attività delle specialità medicinali e dei prodotti dietetici.

Programma

MODULO A) ANATOMIA GENERALE -

Introduzione allo studio dell’Anatomia Umana: l’organizzazione generale del corpo umano e la terminologia anatomica. Concetto di organo, apparato e sistema. Metodi di indagine: l’esame macroscopico e microscopico.


Istologia
Gli epiteli di rivestimento e gli epiteli ghiandolari. Il tessuto connettivo. Classificazione dei connettivi. Il sangue ed i suoi componenti.
Il tessuto muscolare. Struttura dell’organo pieno e dell’organo cavo.

Apparato tegumentario
Descrizione della pelle e dei suoi annessi.

Apparato locomotore
Apparato scheletrico: classificazione delle ossa e loro organizzazione strutturale. Le articolazioni.
Apparato muscolare: classificazione dei muscoli scheletrici. Inserzione e funzione dei principali gruppi muscolari.

MODULO B) SPANCNOLOGIA -

Apparato circolatorio
Cuore: descrizione macroscopica. Conformazione interna delle cavità atriali e ventricolari. Le valvole del cuore. La parete del cuore. Il miocardio specifico: sistema di conduzione degli eccitamenti cardiaci. Il pericardio.
Grande e piccolo circolo: struttura delle arterie, dei capillari e delle vene. Decorso, rapporti e rami delle principali arterie. Le vene: il sistema del seno coronario, il sistema delle vene cave ed il sistema della vena porta. Generalità sulla circolazione fetale. Generalità sull’apparato linfatico. Gli organi emopoietici.

Apparato respiratorio
Gli organi delle vie aerifere. Organizzazione strutturale della loro parete. I polmoni. L’alveolo polmonare e gli scambi gassosi. Generalità sulla pleura.



Apparato digerente
Organizzazione strutturale della parete del canale alimentare. Gli organi del canale alimentare: cavità buccale, faringe, esofago, stomaco ed intestino. Le ghiandole salivari maggiori, il fegato e il pancreas esocrino. Generalità sul peritoneo.



Apparato urinario
Il rene: descrizione macroscopica ed organizzazione del parenchima renale. Il nefrone: filtrazione glomerulare, elaborazione del filtrato e formazione dell’urina. Le vie escretrici dell’urina.

Apparato genitale
La gonade maschile: la struttura del testicolo e la spermatogenesi. La componente endocrina del testicolo. Le vie spermatiche.
La gonade femminile: la struttura dell’ovaio e la gametogenesi. La componente endocrina dell’ovaio. La tuba uterina, l’utero e la vagina.

Apparato endocrino
Descrizione delle seguenti ghiandole: ipofisi, epifisi, tiroide, paratiroidi, surrene, timo e isole di Langerhans. La secrezione degli ormoni e loro meccanismi di azione.


MODULO C) NEURO-ANATOMIA –

Il tessuto nervoso. Il neurone e la fibra nervosa. Classificazione dei neuroni. Le sinapsi. Il tessuto di nevroglia.

Il sistema nervoso centrale
Generalità sullo sviluppo del sistema nervoso. Le cavità del nevrasse e la circolazione del liquido cefalo-rachidiano. Le meningi.
Il midollo spinale.
Il tronco encefalico.
Il cervelletto. La corteccia cerebellare e le principali vie afferenti ed efferenti del cervelletto.
Il diencefalo: nuclei e principali connessioni.
Il telencefalo: gli emisferi cerebrali ed il telencefalo impari. Lobi, circonvoluzioni ed aree dell’emisfero cerebrale. La corteccia cerebrale e il corpo striato. la sostanza bianca dell’emisfero cerebrale.
Le principali vie motrici: via piramidale e vie extra piramidali.
Le principali vie sensitive: i lemnischi, la via olfattiva, la via ottica, la via acustica e la via vestibolare.

Il sistema nervoso periferico
I nervi spinali ed i nervi encefalici.
Gli organi di senso: apparato della vista: il globo oculare ed i suoi annessi; organo stato-acustico.

Il sistema nervoso autonomo
Ortosimpatico e parasimpatico


Testi consigliati
Ambrosi G. e altri Autori - ANATOMIA DELL’UOMO - Edi Ermes
Cattaneo L. - COMPENDIO DI ANATOMIA UMANA - Monduzzi Ed.